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Sono sempre grato a coloro che mi fanno partecipe delle loro opinioni e rispondono con un commento a quanto scrivo.
L'unica cosa che chiedo è il rispetto della Buona Educazione. Pena è la non pubblicazione del commento.
Grazie |
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11/09/2008 alle ore 18.10.44 |
Adesso siamo tutti Americani ? |
Se da una parte posso comprendere la soddisfazione (quasi) generale per l'elezione di Obama, interpretandola come la fine di un incubo - otto anni di Bush con le sue guerre inutili, la crisi del sistema finanziario e economico US e quindi globale - e l'ipotetico inizio di un promesso nuovo sogno americano, oltretutto portato da
un uomo di colore, dall'altra non posso che guardare con sospetto tutti coloro che per anni hanno attaccato ferocemente 'l'america' per il suo stile di vita e modello economico, per la sua voglia di esportare la democrazia in ogni angolo del mondo, per l'appoggio ad una Israele perennemente impegnata in una guerra di sopravvivenza.
Ovvero tutti quei circoli culturali (sempre più) ristretti che fino all'altro ieri si affannavano a mettere il cappello sulle manifestazioni anti-americane in cui si bruciavano le bandiere stelle e strisce per difendere un ideologia morta e sepolta e non ancora sostituita da qualcosa di nuovo e credibile (e che tutto sommato manca in una democrazia perfetta).
Tutti quei circoli culturali che oggi guardano oltre oceano come al paese salvatore del mondo.... solo perché un Democratico di colore andrà alla Casa Bianca; ma che non hanno capito che l'america è sempre la stessa con la sua mentalità, il suo modo di vedere il mondo con gli US al centro di tutto. E Obama temo non basti a cambiare le cose in modo profondo e radicale; in fin dei conti uno come il neo presidente, politicamente parlando, è molto più simile a Casini che non a Bertinotti e non capisco quindi tutto questo amore della nostra sinistra per lui.
Questo loro amore per l'america (ex amerika) non è un pò troppo frettoloso ? D'accordo l'america è un grande paese che esporta quasi tutte le idee che cambieranno negli anni seguenti il modo di vivere di miliardi di persone ma è anche il paese dove l'assistenza sanitaria è un privilegio non di tutti come da noi; dove ci sono decine di milioni di poveri veri; dove gli scandali di Wall Street, derivanti dal mancato controllo del sistema finanziario, hanno cancellato la previdenza di decine di milioni persone in poche settimane. Insomma un america non propriamente da prendere come guida ed a cui guardare come se fosse il faro di Alessandria.
Io ho sempre ammirato e guardato all'America come un grande paese con le sue grandi virtù ma anche con i suoi difetti di cui, poi, anche noi ne abbiamo pagato le conseguenze.
L'America è un grande paese che sa rinnovarsi quando lo deve fare; ma noi siamo capaci di trovare una nuova strada, la nostra, senza dover necessariamente prendere come esempio un maestro così lontano dalla nostra storia e dalla nostra cultura ?
Ma è così necessario essere tutti Americani ?
Questo post ha 1 commenti
Link: http://www.0583.eu/cristofani/seconda.asp?a=2008&m=9&id_post=87 |
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| Commenti |
Bravo Cristofani - inviato in data 11/11/2008 alle ore 18.10.44
Sono pienamente d'accordo.
Vediamo se questi entusiasti saranno in grado di riproporre al 'presidente amico' le questioni più delicate, come ad esempio la presenza militare americana in Italia ed Europa, l'atteggiamento ostile in economia (ad esempio quello storico nel settore siderurgico) e tante altre questioni.
Ma soprattutto pensare alla nostra identità nazionale ed europea, economica e militare, senza la quale saremo sempre dei ratificatori più o meno recalcitranti delle scelte americane
Ghiandaia |
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