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la Voce di Lucca
 
Sono sempre grato a coloro che mi fanno partecipe delle loro opinioni e rispondono con un commento a quanto scrivo.
L'unica cosa che chiedo è il rispetto della Buona Educazione. Pena è la non pubblicazione del commento.
Grazie
 
06/10/2009 alle ore 18.10.44
La politica da bar
A tutti noi la mattina, o durante la giornata, capita frequentemente di fermarci a prendere un caffé nel nostro bar dove, normalmente anche per la lunga frequentazione, si ritrovano le stesse persone e inevitabilmente si parla del più e del meno magari con il giornale in mano. Uno degli argomenti principali (dopo la lucchese od il calcio in generale) è ovviamente la politica, con le sue scelte sulla nostra vita.

Naturalmente se parli con cinque persone diverse troverai cinque opinioni diverse e cinque potenziali fondatori di un nuovo partito...

E sempre più spesso si possono riscontrare opinioni ben formulate con pensieri strutturati e sorretti da ragionamenti originali e fuori (apparentemente) da quegli schemi ideologici che tanti danni hanno creato negli ultimi trent'anni. A differenza di una volta, mi sembra di capire, la gente è diventata un pò più pragmatica. Segue, con più attenzione, i programmi dei politici e si sceglie, con più cognizione di causa, quello che più rappresenta il suo pensiero indipendentemente dallo schema destra-centro-sinistra.
Più o meno, ovviamente.

Quello che comunque colpisce è la visione negativa che c'è in giro della politica in generale, direi trasversalmente agli schieramenti ('non voto, tanto sono tutti uguali ...!').
Gran parte della gente pensa che la politica da troppi anni non abbia più niente da dire ai cittadini, ai giovani, alle famiglie, ai lavoratori ed alle imprese. Non abbia più nulla da dire perché è una classe politica vecchia, incollata ai propri privilegi, incapace di un’elaborazione culturale nuova, che sa solo riproporre i soliti, logori stereotipi che non seducono più nessuno. Non abbia più niente da dire perché continua a pensare con i vecchi schemi in cui la prima necessità è quella di distribuire il potere agli amici prima ancora di cercare di trovare e valorizzare nuovi talenti politici.
Vede il vecchio establishment, che asserragliato nel fortino delle rendite di posizione, ha bloccato la crescita di una classe politica di giovani, intelligenti, non conformista, con idee e progetti nuovi.

Forse è la 'politica da bar'; quella che giudica i politici, un pò qualunquista, astiosa e basata su preconcetti di vecchia data (ma anche di vissuto e visto quotidiano) ma è quella vera, quella che il politico dovrebbe saper ascoltare, capire e metabolizzare.

Leghisti e Dipietrini forse l'hanno capito prima degli altri e sono riusciti ad intercettare i malumori dei cittadini.

Link: http://www.0583.eu/cristofani/seconda.asp?a=2009&m=10&id_post=59
 
 
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