io....Cristoforo Cristofani
 
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Sono sempre grato a coloro che mi fanno partecipe delle loro opinioni e rispondono con un commento a quanto scrivo.
L'unica cosa che chiedo è il rispetto della Buona Educazione. Pena è la non pubblicazione del commento.
Grazie
 
28/07/2012 alle ore 14.39.23
Il Troll
Oggi voglio fermarmi a ragionare su un personaggio che si può frequentemente incontrare “navigando” su blog e quotidiani on-line: il TROLL. Anche noi, qui su La Voce di Lucca, abbiamo i nostri casarecci Troll.

Per chi non spesse di cosa stiamo parlando riporto la definizione di wikipedia:
Con il termine troll, nel gergo di Internet e in particolare delle comunità virtuali, si indica una persona che interagisce con gli altri utenti tramite messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente senza senso, con l'obiettivo di disturbare la comunicazione e fomentare gli animi.
Di norma l'obiettivo di un troll è far perdere la pazienza agli altri utenti, spingendoli a insultare e aggredire a loro volta. Una tecnica comune del troll consiste nel prendere posizione in modo plateale, superficiale e arrogante su una questione vissuta come sensibile e già lungamente dibattuta degli altri membri della comunità. In altri casi, il troll interviene in modo apparentemente insensato o volutamente ingenuo, con lo scopo di irridere quegli utenti che, non capendone gli obiettivi, si sforzano di rispondere a tono ingenerando ulteriore discussione e senza giungere ad alcuna conclusione concreta.
(ATTENZIONE AI LETTORI) : Un troll particolarmente tenace ed astuto può scoraggiare gli utenti di una comunità virtuale fino a causarne la chiusura.

Esempi di comportamento
Alcuni tipi di messaggi e attività associati all'azione del troll:
L'invio di messaggi intenzionalmente sgarbati, volgari, offensivi, aggressivi o irritanti.
L'invio di messaggi con contenuti senza senso, detto in gergo informatico flood
L'invio di un numero di messaggi, anche se non particolarmente provocatori o insensati, tale da impedire il normale svolgimento delle discussioni.
L'invio di messaggi a scopo di disinformazione e critica insensata.
Il perorare intenzionalmente e con tensione un'argomentazione basata su un errore difficile da dimostrare o su opinioni potenzialmente verosimili, facendosi seguire nella discussione dalla comunità.
Lo sbagliare deliberatamente e ripetutamente i nomi (di persone o cose) o regole grammaticali per irritare gli altri utenti.
L'attribuire a tanti l'opinione di uno, vittimizzandosi e non rispondendo nel merito, spingendo possibilmente altri utenti a prendere le proprie difese (con frasi come: 'vi siete coalizzati contro di me').
Il ridicolizzare o denigrare ripetutamente gli interventi di un utente 'concorrente'.
Il portare avanti tesi opposte a quelle dichiaratamente discusse nella comunità, con argomentazioni vaghe, imprecise e pretestuose.

Motivazioni dei troll
Secondo vari studi, sebbene comportamenti di disturbo siano riscontrabili anche nelle normali relazioni interpersonali, un ruolo chiave che spinge ad agire come troll nelle comunità virtuali è la sensazione di anonimato che molti utenti percepiscono durante la navigazione su internet.
Poiché la definizione stessa di troll non è condivisa, cosa spinga un utente ad agire come tale è oggetto di dibattito. Alcune motivazioni:
Ricerca di attenzione:”dominare” la discussione incitando l'astio e dirottando efficacemente l'attenzione verso di sé.
Divertimento o satira: irridere chi si infervora seriamente e perde tempo per le parole volutamente provocatorie di un totale sconosciuto, provocando grandi discussioni con poca fatica.
Disagio personale: reazione a situazioni di disagio familiare, scolastico, finanziario o relazionale; per esempio combattendo sentimenti di inferiorità attraverso l'esperienza di controllare un ambiente.
Modificare l'opinione: ostentare opinioni estreme per fare in modo che le proprie vere opinioni, poi, sembrino moderate, e convincere quindi un gruppo di utenti a seguirle.
Combattere il conformismo: rompere la chiusura e il conformismo del gruppo agendo con una 'terapia d'urto'.
Attaccare un utente o un gruppo: agire personalmente contro un soggetto o gruppo di soggetti per ripicca, gelosia, non condivisione di idee o altra ragione.
Diminuire il rapporto segnale/rumore: diluire i messaggi informativi in un fiume di messaggi inutili, per far perdere interesse e utilità al gruppo o all'argomento discusso.


Sono stato portato ad affrontare di malavoglia questo argomento per due motivi:
il primo sta nel fatto che mi è stato espressamente e ripetutamente richiesto di mettere filtri a comportamenti offensivi, denigratori e deridenti di alcuni lettori che commentano altri post.
Il secondo perché anche a me personalmente disturba che ci siano persone che usano lo spazio che viene loro concesso GRATUITAMENTE per offendere, ecc... ; questo spazio, che con tanta fatica ho creato, gestisco e devo difendere giorno dopo giorno,vorrei che fosse un posto dove discutere, anche animatamente se necessario, ma senza che qualcuno cerchi di appropriarsene cercando di mandare via gli altri.

Alcuni media, blog, testate on-line, e forum hanno messo l'obbligo della registrazione per intervenire. Noi non lo faremo, ma questa è una nostra scelta.

Certo che se alcuni continueranno a “trollare” finiranno in una black list che scarterà automaticamente ogni loro intervento e questa è l'ultima cosa che voglio.

Link: http://www.0583.eu/cristofani/seconda.asp?a=2012&m=7&id_post=158
 
 
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