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Sono sempre grato a coloro che mi fanno partecipe delle loro opinioni e rispondono con un commento a quanto scrivo.
L'unica cosa che chiedo è il rispetto della Buona Educazione. Pena è la non pubblicazione del commento.
Grazie |
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21/02/2010 alle ore 18.10.43 |
Web, forum, blog e Istituzioni |
Strano posto è la rete. Ognuno può tranquillamente e, a volte inutilmente, dire la sua nella sua piena legittimità del farlo, ovviamente. C'è l'antisindaco che non vede l'ora di avere una tastiera a portata di mano per postare, possibilmente offendendo e diffamando lui e la sua giunta. C'è chi si dichiara di destra e chi di sinistra. Fascista o comunista ed entrambi con scarsa propensione alla tolleranza. Poi ci sono coloro che si dichiarano 'profondi democratici', dando lezioni a chiunque in materia, salvo poi minacciare querele quando trovano idee diverse o satira un pò troppo pungente. Ci sono quelli che odiano tutte le professioni di fede e chi solo alcune. Poi ci sono tutti coloro che scrivono, predicano e postano esaltando le cause dei poveri stando però al sicuro in una posizione di privilegio. Insomma in rete si parla un pò di tutto, per fortuna.. dalla lucchese, al traffico, al cemento; dalle storie personali ai ricordi, da chi fa satira e umorismo (o almeno ci tenta) alle barzellette.
Un mondo abbastanza variegato direi ma che fa parte del gioco: tanti argomenti, concetti a volte puri e genuini, altre un pò contorti ed asserviti ad un essere tendenzioso e strumentale alla polemica del momento. Ma questo è lo spirito umano.
Istantanee, pensieri, idee il più delle volte dietro un rigoroso anonimato per non lasciar tracce, meglio non correre rischi (ma anche un nickname che pure è anonimo è visto con sospetto dai più). Tutto in libertà. Ma va bene così, questa è la rete !
L'importante è esserci in quel grande contenitore che è internet, lasciare un piccolo tassello in un grande mosaico di verità, mezze verità e bugie pure. Il tutto poi per poter dire: 'guarda ci sono anch'io' nella moderna e aggiornata cartesiana espressione che recita 'posto ergo sum'
Di contro a questa stupenda moltitudine di persone che si danno da fare anche per arricchire la nuova agorà digitale con il loro contributo, i loro blog e forum, le loro discussioni e dibattiti assistiamo al curioso fenomeno delle istituzioni - tutte - che ben si guardano dal partecipare alla discussione con particolare riferimento a quelle che le riguardano.
Mai una replica o una risposta ad una provocazione o ad un intervento di critica preciso, qualificato ed intelligente che viene fatto. E, per carità, non dico sulle istanze postate in questo piccolo e modesto blog (che comunque leggono moltissime persone) che non conta niente ma anche a quanto viene inviato ai quotidiani locali se non dietro precisa, specifica e maltollerata richiesta da parte di qualche giornalista. E non basta che poi si dotino di una propria pagina su un social network famoso e globale - come facebook, blogpot e similari - dove pubblicare le medesime pagine che si trovano nel portale istituzionale. Per poi poter dire: 'visto come siamo moderni ? siamo su .....! Noi favoriamo il dibattito !' Ma chi è che va a cercare un istituzione su questi 'social blog' ? Nessuno ! infatti non c'è traffico, non ci sono commenti (neanche positivi) o critiche (neanche poco feroci ma pertinenti). Niente. Perché la gente continua e continuerà a voler giocare su campo neutro dove sa che la propria idea ha il medesimo valore di quella dell'istituzione. Ma forse è proprio questo che le istituzioni vogliono evitare: l'impantanarsi in una discussione che non vogliono. In un un confronto diretto e continuo che può spaventare. In una sostanziale perdita di tempo...
E questa è la riprova che ascoltare la gente e dare risposte al di fuori del circuito della burocrazia non rientra nei loro piani.
Ma il mondo - anche nella comunicazione istituzionale - è cambiato e non sembra, ahimè, che se ne siano accorti.
Link: http://www.0583.eu/cristofani/seconda.asp?a=2010&m=2&id_post=35 |
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Non appartengo a nessun partito. Nessun partito me lo perdona (Nietzsche). |
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