io....Cristoforo Cristofani
 
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la Voce di Lucca
 
Sono sempre grato a coloro che mi fanno partecipe delle loro opinioni e rispondono con un commento a quanto scrivo.
L'unica cosa che chiedo è il rispetto della Buona Educazione. Pena è la non pubblicazione del commento.
Grazie
 
06/06/2011 alle ore 11.34.49
Cari amici, siamo tutti ignoranti
Io provo una grande invidia verso le persone che hanno una fede incrollabile, e senza dubbi, nelle proprie opinioni. Io che ho il grande difetto di rimettermi sempre in discussione e di dubitare delle mie poche certezze.
Provo una grande invidia verso queste persone così sicure di se a patto però che la loro sicurezza non divenga arroganza, non divenga motivo di voler schiacciare, dall'alto del proprio sapere, coloro che come il sottoscritto non è alla loro altezza.
Così, tanto per fare un esempio, se a cose normali non mi prenderei neanche la briga di rispondere, al commento lasciato da un signore (?), tal A.Tirone, ad un articolo del Prof. Sartori che ho pubblicato in 'Terza Pagina' ('Un paese di poveri' 5 giugno Apri il link del pezzo) in questo caso farò un'eccezione perché non posso proprio lasciar passare senza replica quella breve introduzione presente nel commento stesso
'Chi ha scritto questo articolo è in malafede e chi lo ha postato è ignorante'
Per quanto riguarda la 'malafede' del Prof. Sartori provvederà lui stesso (che ci legge per conoscenza) a tutelarsi se lo riterrà opportuno ed a cui va tutta la mia solidarietà; per quanto riguarda la mia ignoranza per aver postato un articolo (a proposito dovrò mandarlo anche al direttore del Corriere che pure lui l'ha pubblicato e pure lui è, quindi, ignorante come me e questo in parte mi consola) dovrò spendere qualche parola in più.

Si, è vero, sono un ignorante e me ne sono ancor più reso conto dopo aver letto il suo articolo (ed anche il suo sito web) ed essermi reso conto che non c'avevo capito una mazza.
Una cosa l'ho però capita : Lei mi pare un grande esperto in sofismi (con 'sofismi' si intendono discorsi ingannevoli basati sulla semplice forza retorica delle argomentazioni....).
E con tutti i suoi discorsi lo ammetto mi ha un pò confuso, ma forse questo se l'aspettava infatti a circa metà del suo dotto intervento scrive:
'Vi siete confusi? Normale, non vi hanno mai fatto discorsi simili!'
No, lo ammetto, di persona non ho mai sentito fare discorsi simili! questi mi mancavano proprio. D'altronde devo però anche ammettere che non mi è mai capitato di frequentare un dotto, illustre e preparato economista come Lei (Università di Harvard ?)

Ma soprattutto quello che non mi è piaciuto è la dotta chiusura del suo commento:
ECCO PERCHÈ L'AUTORE DELL'ARTICOLO È IN MALAFEDE E TU, COME LA QUASI TOTALITÀ DEI CITTADINI, SEI IGNORANTE.

Passi l'IGNORANTE (se lo sono lo sono è un dato di fatto) ma il 'TU'... Le sarei grato se la prossima volta si rivolgesse al sottoscritto usando la forma del 'Voi' o del 'Lei' come si faceva una volta fra persone educate e come faccio io.
Cordialmente
C.Cristofani

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6 commenti
Link: http://www.0583.eu/cristofani/seconda.asp?a=2011&m=6&id_post=11
 
Commenti
Il denaro non dovrebbe generarne altro - inviato in data 06/08/2011 alle ore 22.44.06
Sono finalmente felice di leggere qualcosa di veramente interessante , il tema che il signor Tirone affronta è molto attuale in Spagna (indignatos) , giovani di parti politiche opposte fianco a fianco combattono lo strapotere finanziario che è il vero male del mondo . Per quanto riguarda il debito pubblico la causa principale sono gli interessi 80 mld all’anno , il denaro non può generarne altro ,e allo stato attuale comunque se si usasse la compensazione tra i paesi indebitati si ridurrebbe drasticamente , il nostro ad esempio si ridurrebbe al 64% dell’attuale . Il denaro di oggi (fiat money) non ha nessun valore intrinseco siamo noi accettandolo che gli diamo valore , un esempio terra terra che può illuminare qualcuno , ……….pensate ad un paese dove vivono un fornaio , un muratore e un banchiere , il fornaio vorrebbe farsi una casa e contatta il muratore per proporre uno scambio “ se lei muratore mi fa una casa in cambio potrei fargli il pane per 10 anni , cosa ne dice ? “ il muratore che per vivere deve mangiare accetta l’offerta , a questo punto visto che l’appetito potrebbe variare di giorno in giorno cercano di quantificare le pagnotte che occorreranno per acquistare la casa in 3500 , a questo punto pensano di usare un pallottoliere per tenere il conto e mentre discutono il sistema migliore da usare si fa avanti l’astuto banchiere che propone al fornaio un prestito del valore di 3500 pagnotte in cambio di un misero 10% di interessi alla fine dei 10 anni , in buona fede il fornaio accetta i soldi e contatta il muratore che inizia i lavori , paga la posa in opera dei primi mattoni e il giorno dopo il muratore si reca dal fornaio per acquistare una pagnotta ridandogli la banconota , questo scambio di denaro va avanti per 10 anni e siccome il muratore ha mangiato tutti i giorni il fornaio si ritroverà con tutti i soldi che il banchiere gli ha prestato , mentre s’incammina verso la banca per restituire il denaro gli viene un dubbio “ ma i soldi degli interessi dove sono ? il banchiere non li ha stampati, sicuramente avrò capito male “ si presenta con il berretto in mano al banchiere e porge dalla sua bisaccia tutti i suoi soldi , il banchiere con aria superiore senza neanche contarli gli dice “ ma qui mancano i soldi degli interessi e lei non ha rispettato i patti , mio malgrado sono costretto a prendermi la sua casa “ una casa che il fornaio ha pagato facendo il pane al muratore che l’ha creata fisicamente , come vedete la banca apponendo un valore nominale ad un foglietto di carta l’ha trasformata in una ricchezza vera , truffando il buon fornaio , l’immissione di denaro nel tessuto economico avviene a debito e per il valore del PIL , non per gli interessi , mi scuso per la semplicità dell’esempio , forse più adatto ai bambini di prima elementare ma nonostante tutto di sicuro qualcuno non capirà ,
Sonolui
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IGNORANZA - inviato in data 06/08/2011 alle ore 14.42.59
La conoscenza è una montagna la cui scalata ci porta ad osservare sempre più ampi e sterminati orizzonti, facendoci comprendere quanto piccolo sia il nostro sapere.
E' propria degli ignoranti la convinzione di essere onniscienti, poichè non riescono a vedere oltre la punta del loro naso.
Dobbiamo sopportare anche costoro, solo così dimostreremo di esserne un pochino superiori.
Lapalisse
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Ignorante non è un insulto - inviato in data 06/08/2011 alle ore 13.03.52
Sig. Cicerone,
la mia lettera non rappresenta un aggressione né un accusa per il dott. Cristofani, cosi come l''ignorante' non è un insulto per nessuno ma solo la condizione di chi non conosce in modo adeguato un fatto o un argomento.

Premesso questo, le faccio notare che tutte le istituzioni, la nostre società, tutta la vita di 6 miliardi di esseri umani su questo pianeta non si fondano sulle 'fasi di avanzamento dei precompressi normali e chimici', ma si fondano sul denaro.
Immagino che lei stesso, tutti i giorni della sua vita, al mattino si sia alzato per fornire il suo contributo alla società e questo suo contributo le è stato monetizzato per scambiarlo con il contributo di altri cittadini, quindi è ovvio che anche la sua vita, sostanzialmente, si fonda sul denaro. Immagino inoltre che, dopo tanti anni di lavoro e di contributi versati, se il governo le dirà che non ci sono i soldi per la sua pensione lei rimanga irritato.

Nel mio post precedente io pongo tre semplici domande e sono certo che la maggior parte della popolazione a queste domande non saprebbe rispondere. Perché?
Perché la gente è ignorante ma non vuol dire che è stupida, semplicemente che i media, la scuola, i politici, la magistratura e tutte le istituzioni non affrontano mai un argomento cosi semplice nonostante riguardi tutti, anzi viene reso appositamente noioso da grafici e termini tecnici incomprensibili.
Per la quasi totalità dei cittadini quesiti del genere si perdono nel grande contenitore delle ovvietà. Si sa solamente che il denaro serve solo per acquistare o vendere e questo sembra bastare, mentre invece viene usato come strumento di dominio sui popoli.

Il dott. Cristofani mi chiede se mi sono per caso laureato all'Università di Harvard, io però rispondo (anche se provengo dall'Università di Messina) che poco importa, perché qualsiasi università si possa frequentare, anche la più prestigiosa, mai nessun testo di Macroeconomia, mai nessun luminare farà chiarezza sull'origine e sulla proprietà della moneta all'atto dell'emissione. Tutto viene dato per scontato! Un caso? Una coincidenza?
Potrei sembrare anche arrogante, ma io non mi ritengo più intelligente degli altri o più colto, ma solo fortunato perché ho conosciuto il prof. Auriti che mi ha dato l'occasione di capire il nostro semplice sistema monetario, che però si fonda su una truffa perpretata dalle banche centrali nazionali che come BANKITALIA s.p.a. sono tutte private ai danni dei cittadini. È questo il motivo per cui nessuno ne parla, perché anche i politici (corrotti) sono complici e servi dei banchieri che stampano denaro a costo zero e lo imprestano ad interesse indebitando le nazioni.

Capisco che argomenti simili non affascinano quasi nessuno, ma lei stesso provi a porre ai suoi amici questa semplice domanda: 'I soldi che hai in tasca sono a debito o a credito?' Cosa crede che le risponderanno i suoi amici? Eppure in questo semplice dilemma si cela la nostra condizione di libertà o di schiavitù*.
A. Tirone

Anche schiavitù non è un insulto ma è la condizione opposta a quella dell'uomo libero.
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IGNORANZA - inviato in data 06/07/2011 alle ore 21.12.16
Sono sempre intervenuto nei rari interventi del Dott Cristofani , non potevo mancare a questo. Ammetto con estrema chiarezza la mia completa ignoranza in materia di ECONOMIA , per cui non posso ne intervenire ne esprimere un mio parere sull'argomento , mi limito a leggere una 'lingua' a me sconosciuta.
Vorrei altresi dire che non essendo per nulla modesto a mio modo di capire ritengo arrogante affrontare un tema tecnico specifico di settore , e poi meravigliarsi se io (per dire) non capisco , sarei ignorante?
Allora mettiamola in pari condizioni : se inviassi alla redazione un 'trattatino' su costruzioni , o su acquedotti, oppure se piu simpatico si potrebbe discutere sulle fasi di avanzamento dei precompressi normali e chimici , o sulle reazioni vincolanti di trabeature . E se poi non ci capite nulla pure voi siete ignoranti?.
Per le relazioni tecniche ci sono i luoghi adatti di trattazione , rivolte ad un pubblico coscente . L'ignoranza si dimostra da sola , e non va mai da sola ma in coppia con l'arroganza , In ultima analisi non si preoccupi Dott Cristofani , pure io sono ignorante , non è solo , se questo la può consolare.
Certo è: che a 'fine carriera ' confessare la propria ignoranza è un notevole salto di maturità ' ...........cercherò l'illuminazione fino all'ultimo minuto di vita.....'
A volte aver letto qualcosa ....aiuta......
Marco Tullio Cicerone
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W L'IGNORANZA (TOTO') - inviato in data 06/07/2011 alle ore 16.03.08
ripubblichiamo qui il ns. commento.
carissimo Angelo, ecco la risposta che ho dato al signor Cristofani, sperando che la pubblica:
Egr. Sig. Cristofani, le do del LEI ,come pare che gradisca, anche se il TU è la forma migliore di interloquire con un proprio pari, come ai tempi dei romani. Nella società della fratellanza dei popoli il LEI ed il VOI dovrebbero andare in soffitta. Quindi mi permetto anche io, da 'fratello', di darTi del TU.
Io non mi sarei offeso affatto nè per la MALAFEDE nè per L'IGNORANZA. Infatti sono entrambi evidenti dal fatto che un 'luminare' come Sartori confonda il debito privato dei cittadini con il Debito Pubblico. Questa confusione sarebbe un'ammissione della politica economica del governo berlusconi e del Ministro Tremonti che tanto criticate. Il debito Pubblico non è affatto l'elevto sperpero dei redditi di un privato cittadino ma è il risultato del disavanzo dell'apparato statale. TI renderai conto che per poter far fronte al fabbisogno della pubblica amministrazione lo Stato necessita di risorse che vengono elargite con l'emissione monetaria da parte della BCE con la corrispettiva emissione di 'garanzie' di Stato quali , appunto come cita il sig. Titone, i Titoli. I titoli non sono altro che le cambiali che lo stato emette per ottenere moneta. Questi titoli vengono ceduti all'asta al miglior offerente di interessi. Essi rappresentano il pegno che lo Stato dovrà risarcire a scadenza del 'prestito' . Oltre alle banche, anche i risparmiatori acquistano titoli e quindi, nell'economia così concepita, essi raprresentano un credito del cittadino nei confronti dello Stato, ma siccome lo Stato sono gli stessi cittadini , essi si indebitano con loro stessi perchè a scadenza vorranno vedersi restituiti i soldi per l'acquisto dei titoli ,maggiorati di interessi. Questa è la causa di tutti i problemi del debito pubblico perchè a fronte di una richiesta di emissione di moneta , ipotizziamo pari a 100, lo Stato emette controvalore di titoli pari a 100 con la promessa di restituire la moneta a scadenza secondo il tasso di interesse stabilito. Ma il quantitativo monetario della percentuale di interesse non viene emesso e quindi è inesistente sul mercato. Questo vuol dire che alla scadenza dei titoli bisognerà emetterne dei nuovi , sempre con tasso di interesse per poter ripagare il debito precedente nei confronti dei detentori dei titoli precedenti. Così facendo per decenni e decenni si giunge alla 'modica' cifra di 1900 miliardi di debito che lo Stato ha accumulato ( non si fanno in 20 anni di berlusconismo queste cifre ). Ovviamente per poter ripagare i titoli lo Stato utilizza il prelievo fiscale dagli stessi cittadini che producono ma , come oggi, quando la produzione di una nazione cala drasticamente per poter mantenere fede al risarcimento del debito occorre elevare la pressione e quando questa giunge a livelli insopportabili, a tassi che oltrepassano la soglia di usura ( non a caso tremonti vuole innalzare questa soglia), bisognerà vendere patrimoni ed aziende pubbliche. proprio come fu fatto nel '92 e come sta facendo oggi la GRECIA. Finchè i detentori dei titoli sarebbero gli stessi cittadini il problema sarebbe marginale ma purtroppo oggi i detentori dei nostri titoli di debito sono per il 65% istituti bancari stranieri ( come i tedeschi lo sono per la grecia e ne chiedono la vendita delle isole) e stanno 'bussando' cassa. Prepariamoci all'espropriazione di ulteriori beni e servizi pubblici, qui non si tratta di berlusconi o prodi..qui ne va della vita dei popoli. Per poter risolvere definitamente questa angoscia sociale (che riguarda tutti gli stati) occorre comprendere cosa rappresenti la moneta in materia giuridica e sopratutto comprendere il VALORE in senso giuridico. Questa IGNORANZA continuerà a farci mordere la coda. Come vedi, caro fratello Cristofani, sei sulla stessa nostra barca e se da un lato Sartori è in malafede sul concetto di Debito Pubblico , tu devi accettare l'appellativo di IGNORANTE perchè altrimenti non avresti ripubblicato le dichiarazioni di Sartori ma, anzi, le avresti contestate.
Sperando che la tua BUONAFEDE e RICERCA DI VERITA' ti farà approfondire la materia monetaria in senso giuridico ( prima che economico ) ti invito ad informarti leggendo e comprendendo testi giuridici in tal senso. Ne va della dignità di ognuno.
Carissimi rispetti e saluti,

Associazione Terra Nostra
- sezione toscana -
http://www.assoterranostra.org/
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Perché nessuno fa' chiarezza? - inviato in data 06/06/2011 alle ore 20.26.15
Innanzitutto mi perdoni per la forma (i vizi della comunicazione nella rete) ma non volevo essere nè scortese nè arrogante nei suoi confronti, tuttavia quando vedo che un intero pianeta sprofonda nella povertà, quando il 7° paese più industrializzato rischia il defalt per arricchire le banche, un pò mi irrito.
Oggi viviamo in una condizione in cui siamo ricchi di beni, ricchi anche del superfluo, ricchi di manodopera (i disoccupati sono una risorsa non una disgrazia) ma mancano solo i soldi.
Oggi vengono effettuati tagli in tutti i settori, la gente soffre, rischia di morire di fame solo perché manca della carta che si chiama banconota. Un oggetto che neppure in natura esiste.
Tutto ciò accade perchè tutte le nazioni del mondo hanno stratosferici debiti pubblici nei confronti delle banche centrali nazionali che, come BANKITALIA spa. sono tutte private.
Mi farebbe piacere se Lei porgesse al prof. Sartori e/o al dir. del Corriere, visto che ne ha la possibilità, solo tre semplicissime domande per fare chiarezza su una faccenda lunga tre secoli:
1) perché lo Stato conia le monetine metalliche ma non stampa le banconote?
2) perché il Ministero del Tesoro emette Titoli di Stato indebitandosi con la BCE (privata) invece di emettere banconote in quantità sufficientemente adeguata per i cittadini che invece sono i reali produttori di ricchezza?
3) chi è il proprietario della moneta all'atto dell'emissione?
Nell'attesa di una risposta Le porgo cordiali saluti.
A. Tirone
 
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Da che parte stiamo - inviato in data 04/06/2011 alle ore 18.32.34
 
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