io....Cristoforo Cristofani
 
Profilo di Cristoforo Cristofani
la Voce di Lucca
 
Sono sempre grato a coloro che mi fanno partecipe delle loro opinioni e rispondono con un commento a quanto scrivo.
L'unica cosa che chiedo è il rispetto della Buona Educazione. Pena è la non pubblicazione del commento.
Grazie
 
26/11/2013 alle ore 16.34.08
Cambiare non è più una possibilità, è un dovere !
Purtroppo, mio malgrado, mi vedo costretto ad ammettere che in passato quando ho sostenuto a spada tratta la necessità di abolire le provincie ho fatto un grandissimo errore di valutazione. Di più, ho sbagliato anche quando ho sostenuto che le provincie non dovevano essere accorpate per non creare dei mostri geo-sociali ma su questo in parte resto del mio parere: le provincie devono essere accorpate diversamente da come aveva previsto il Granduca di Toscana. Lucca con Massa e Pistoia è lo sbocco delle cose naturale.

Ma l'errore grosso, come dicevo all'inizio è quello di aver creduto che abolire le provincie fosse la via maestra per risparmiare . Non le provincie, ma le Regioni devono essere abolite ! o accorpate ! lasciandone tre o quattro cui faranno capo poche grandi provincie per ciascuna.

Le Regioni sono il più grande bacino di spreco di risorse che sia mai stato fatto in Italia ed in Europa.

Era tanto che questa cosa ogni tanto mi riaffiorava in testa ma non trovavo mai la scintilla giusta che mi facesse decidere. Questa mattina mi è capitato di leggere un articolo su lavoce.info (http://www.lavoce.info/quanto-costano-consigli-regionali/) che direi di aver trovato illuminante. Quando penso alle tasse che paghiamo e a dove vanno a finire quei soldi, in genere, mi chiedo ogni volta se non sia davvero il caso di emigrare.

'Nelle Regioni la politica costa 1 miliardo'. Non in opere pubbliche, sanità, strade, scuole o altro, no ! Un miliardo per finanziare la politica ! Cioé i politici, quelle persone che hanno scelto di fare nella vita il politico come lavoro !

OGNI CONSIGLIERE REGIONALE COSTA IN MEDIA 200.000 EURO (l'anno)

Poi uno si agita...

Ci sono in Italia milioni di persone che ogni mattina alle 7 escono di casa, lavorano chi otto, chi dieci, chi dodici o più ore e torna a casa la sera. Magari non ha guadagnato neanche quanto serve per portare la famiglia una volta al mese a mangiare una pizza ... e non sto a dire di coloro che il lavoro l'hanno perso o di piccoli imprenditori che hanno chiuso il bandone o stanno per farlo, no quelli ignoriamoli un attimo perché altrimenti è facile cadere nella demagogia (ma ci sono eccome se ci sono!).

Ecco prendiamo uno di quei privilegiati che il lavoro ancora ce l'hanno, diciamo che guadagna puliti 18.000 euro l'anno (sopra la media) e si fa un bel mazzo, e sa anche che altrettanti 18.000 euro / anno li prende lo stato (più o meno è così) e sa infine, adesso, che parte di quei soldi vanno a pagare un consigliere regionale che ci costa 200.000 euro l'anno. La domanda che si dovrebbe porre, logica vorrebbe, è : 'dov'è il forcone ?'

Ecco perché alla luce dell'ottimo articolo (sopra linkato) sono entrato nella schiera di coloro che pensano ad una struttura istituzionale diversa dalla attuale, più o meno questa:
- tre o quattro macro regioni (isole comprese)
- per ciascuna macro regione tot macro provincie divise per aree socio culturali compatibili
- macro comuni, con un minimo di 250.000 abitanti, che nascano dall'accorpamento di comuni attigui

I risparmi in un'operazione del genere sono enormi e derivano dagli accorpamenti delle municapalizzate, dalle economie di scala, dal drastico ridimensionamento degli appetiti della politica.

Questo è il mio personalissimo pensiero ma credo che questo passaggio sia la sola 'Uscita d'Emergenza' che ci resta prima di finire travolti da una crisi che, nonostante quello che viene detto per tranquillizzarci, potrebbe azzerare il nostro tenore di vita o peggiorare quello di chi già sta male. NESSUNO è più al sicuro. Nessuno deve avere più certezze.

Stiamo lavorando per mettere insieme alcune persone capaci nel loro lavoro per formare una associazione, che potrà anche diventare una lista civica, che siano oltre che capaci anche 'leggermente incazzate' per come vanno le cose e per come ci hanno ridotto (Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano dicono) . C'è già un nome 'In cammino per Lucca' che emula un po' (anzi direi molto) un'altra associazione 'In Cammino per cambiare' di cui riporto, qui di seguito, uno stralcio del manifesto. Vorremmo un'associazione fatta comunque da persone che hanno un proprio lavoro e non facciano politica per professione.


Ne riparleremo, presto.


'Questa Italia, di cui siamo innamorati, va nella direzione sbagliata e corre il rischio di continuare sul sentiero di un inesorabile declino al quale è stata avviata dalle politiche adottate negli ultimi decenni. Bisogna invertire rapidamente la rotta, ma i partiti che sostengono questo governo sono incapaci di farlo. L’ondata di antipolitica che questo stato di cose ha generato si è espressa sia con l’astensione dal voto che con il sostegno al M5S, il quale non sa indicare al paese una via di uscita credibile.

Una radicale svolta politica, istituzionale, economica ed anche culturale si può mettere in atto solo cambiando la struttura dello Stato ..... L’Italia ha bisogno di vere riforme ma l’attuale classe politica non le vuole per perpetuare i privilegi di cui si è appropriata a danno dei cittadini che lavorano e producono.' (Leggi tutto http://www.incamminopercambiare.it/il-manifesto)

Link: http://www.0583.eu/cristofani/seconda.asp?a=2013&m=11&id_post=191
 
 
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