io....Cristoforo Cristofani
 
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la Voce di Lucca
 
Sono sempre grato a coloro che mi fanno partecipe delle loro opinioni e rispondono con un commento a quanto scrivo.
L'unica cosa che chiedo è il rispetto della Buona Educazione. Pena è la non pubblicazione del commento.
Grazie
 
29/07/2008 alle ore 18.10.44
Soldati in Piazza Grande ?
Leggo che 'i soldati affiancheranno agenti di polizia e carabinieri nel pattugliamento delle nostre città e l'annuncio arriva dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa, alla vigilia della firma del decreto sull'utilizzo di tremila militari per la sicurezza nei centri urbani'.
A maggior misura il nostro Ignazio specifica che '«Ho insistito molto sulle pattuglie a piedi - ha detto La Russa -. Così c'è maggiore visibilità».

Devo dire che al pensiero di vedere i soldati in Piazza Grande per la Prefettura o in Via Fillungo per routine (ma immagino che analogamente il dicorso sia valido anche per Via Veneto a Roma davanti all'Ambasciata Americana o a Pisa per la Torre) mi si gela il sangue.
Quando uno stato mette i soldati per strada con compiti di pattugliamento, secondo me, vuol dire due cose : o è in 'stato di guerra', o ha paura. Visto che lo 'stato di guerra' non c'è vorrebbe dire che ha paura ma non credo che sia neppure questo il nostro caso. E allora perché mettere soldati, ovviamente armati di tutto punto, per le strade? Francamente non trovo una risposta razionale; lo sarebbe se l'intervento dei militari fosse limitato al di fuori dei centri urbani, magari a punti strategicamente sensibili (centrali elettriche, dighe, situazioni dove è necessario un presidio costante 24/24 ore contro la criminalità organizzata, ecc..) ma nelle città...
Spero sinceramente che piccole città come Lucca vengano risparmiate da questa iniziativa. Cosa penseranno i turisti ? Si sentirano più protetti o si chiederanno (legittimamente) se c'è un reale pericolo ? Ed ai nostri figli più piccoli come glielo spiegheremo che sono lì per proteggerci ? e da chi o cosa ?

Questa volta sono in disaccordo.

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2 commenti
Link: http://www.0583.eu/cristofani/seconda.asp?a=2008&m=7&id_post=103
 
Commenti
Soldati in piazza grande? - inviato in data 30/07/2008 alle ore 18.10.44
Perchè no. Con gli stipendi che prendono non possono marcire nelle caserme ad occupare i soliti compitini. In passato sono stati chiamati nelle zone terremotate tanto per fare un esempio.
Adesso c'è il problema che le forze dell'ordine si lamentano perchè sono pochi e allora l'idea di mettere i soldati calza proprio a pennello. Ripeto, io sono molto favorevole nel mettere questi ragazzi nelle strade della città, quello che più importa è la sicurezza per i cittadini. Poi che siano soldati o poliziotti non fà alcuna differenza.
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I turisti capiranno meglio di noi. - inviato in data 30/07/2008 alle ore 18.10.44
Leggo che l'annunciato impiego di militari dell'Esercito Italiano in supporto alle Forze dell'Ordine crea preoccupazione in alcuni cittadini.
Si può ovviamente discutere se sia opportuno, in linea di principio, l'impiego in funzioni di supporto alle forze di polizia dell'Esercito.
Tale funzione era tipica nei primi anni dello Stato Unitario, dove anzi l'Esercito costituiva la prima risorsa per l'ordine pubblico. Al tempo la politica si arrovellò sul tema, con accesi dibattiti parlamentari, in cui si discuteva, ad esempio, dell’introduzione o meno del reclutamento regionale, che fu scartato per i timori, appunto, di una Nazione non ancora consolidata
I militari hanno pattugliato i treni e le città negli anni di piombo, sono caduti nella lotta al terrorismo altoatesino, hanno contribuito in Sardegna alle operazioni antisequestro, alla lotta alla criminalità organizzata in Sicilia (vedi Vespri Siciliani). Dalla leva ai professionisti, fedeli al loro compito sancito dall'articolo 52 della costituzione. Quello straziato, disapplicato, dimenticato da una società incoerente ed opportunista.
Nell’emergenza rifiuti a Napoli chi, se non l’Esercito, poteva agire in modo incisivo per la soluzione della crisi? Quando la politica fallisce, quando le responsabilità sono rischiose, quando i grandi manager della menzogna preelettorale non hanno strategie da mettere in campo, ecco che si ricorre ai militari: ubbidiscono sempre, possono essere silurati quando falliscono, ingoiano anche gli avvisi di garanzia senza un lamento, se necessario.

Ma per il lucchese medio la preoccupazione è una sola, sembra: che cosa penseranno i turisti?
Il turista, vi garantisco, normalmente proviene da paesi dove le Forze Armate sono apprezzate e rispettate molto più che da noi. Un Parigino è abituato a trovare i Legionari sul metrò: non si preoccupa, perché sa che è lì per la sua sicurezza, non pensa alla paura dello Stato, ma alla granitica garanzia che quell’uomo è lì, pronto a sacrificare la sua incolumità per l’interesse pubblico.
Un inglese avrà certamente incontrato, nella sua vita, i soldati del Royal Army sulla sua strada.
Superfluo parlare di Russi, Tedeschi, Polacchi e Americani: tutte nazioni con una salda cultura nazionale e militare, che senz’altro potrebbero essere incuriositi, ma non spaventati, dai nostri uomini in uniforme. Ai vostri figli potete raccontare tranquillamente chi sono e perchè sono lì: sono uomini come voi ed hanno figli anche loro. Il problema è, semmai, un altro: può l’Esercito continuare ad essere il jolly per tutte le evenienze?
Le Forze dell’Ordine hanno risorse sufficienti?
Per quanto mi riguarda, nelle città i militari sono i benvenuti: siamo in Italia, e l’Esercito Italiano è il nostro Esercito, per cui ha pieno diritto di cittadinanza, anche in Piazza Napoleone. Ad ogni modo saranno i comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza a decidere, nessuno imporrà niente ai lucchesi. Del resto, con la deliberazione n. 33 del 4 marzo scorso, il Consiglio Comunale ha approvato una mozione in cui si avanzano pesanti illazioni sulle Forze Armate.
Tra i tanti impegni (altro che marcire nelle caserme, come ha scritto qualcuno!) quindi, pattugliare Lucca è senz’altro il meno prioritario. Se questi sono i sentimenti dei lucchesi, auguro ai nostri uomini di pattugliare città come Trieste, dove essere italiani ha ancora un significato.


Filippo Marchini
Presidente Assoarma Toscana

 
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