io....Cristoforo Cristofani
 
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la Voce di Lucca
 
Sono sempre grato a coloro che mi fanno partecipe delle loro opinioni e rispondono con un commento a quanto scrivo.
L'unica cosa che chiedo è il rispetto della Buona Educazione. Pena è la non pubblicazione del commento.
Grazie
 
26/12/2011 alle ore 11.39.46
Facebook
Presto uscirò, temo con grande fatica, da FB perché è un mondo che reputo pericoloso, ipocrita ed inutile se non per ritrovare, magari dopo anni di silenzio, persone amiche per poi contattarle ma al di fuori di FB. O, quantomeno cercherò di non sciverci più nulla se non dei link al mio sito.


Ma quello che proprio non sopporto sono 'Le Regole di Facebook' (http://www.facebook.com/communitystandards)

In particolare quelle che mi hanno colpito sono:

Sesso e nudità:
'La nostra politica vieta assolutamente i contenuti pornografici o con immagini di nudo. Tutti i contenuti con riferimenti sessuali inappropriati verranno rimossi. Prima di pubblicare contenuti di questo tipo, rifletti sulle conseguenze che potrebbero avere su di te e su coloro che li visualizzano'.
- e coloro che inviano messaggi porno perché sono tollerate ? se vogliono, a Facebook, possono inserire una cinquantina di parole 'spia' che segnalino pericoli di pubblicità porno. Perché non lo fanno ?

Identità e privacy:
'La comunità di Facebook è composta da persone reali che si connettono e condividono elementi usando le loro vere identità. Usando la tua vera identità su Facebook, ci aiuti a creare un ambiente in cui tutti possano avere fiducia e sentirsi al sicuro. Se fingi di essere qualcun altro, creando più account o rappresentando in modo inaccurato un'organizzazione, metti a rischio la fiducia degli altri e violi le nostre condizioni. Evita anche di pubblicare le informazioni personali di altre persone'
- in pratica a loro, Facebook, non gliene frega niente di tutto questo. Però diventa, per loro, un problema se ci vogliono profilare, studiare le nostre preferenze ed i nostri gusti. Per poi poter rivendere il tutto a qualche società che vende data-base di nominativi. Ecco perché vogliono maggiori e SOPRATTUTTO informazioni VERE.

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Proprietà intellettuale
'Prima di condividere dei contenuti su Facebook, assicurati di disporre dell'autorizzazione per farlo. Ricorda che devi rispettare eventuali copyright, marchi registrati e altri diritti legali.'
- Però te che quando ti iscrivi devi rinunciare alla proprietà intellettuale, nei confronti di Facebook, di tutto quello che inserisci (testi, filmati e foto). Ganzo no ?
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L'ultima chicca sta nella finestra che ogni tanto mi si apre all'accesso (a FB) in cui mi si chiede perentoriamente, con la possibilità di saltare il passaggio - ma scritto mooolto piccolo - di inserire il numero del mio cellulare per recuperare le informazioni in caso di perdita ecc...
Voi ci credete ? io neanche se mi gambizzano ! Se inserisco il numero nel giro di un mese inizierei a ricevere pubblicità sul cellulare, poco ma sicuro !


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Il direttore dell’edizione britannica di Wired,

David Rowan, si è rifiutato di crearsi un account su FB motivandolo così:
1. Le aziende private non fanno i vostri interessi Facebook e Google sono società nate per fare soldi dando la possibilità agli inserzionisti di sapere con precisione cosa vi piace e cosa no, accedendo ai vostri like, interessi, fotografie e connessioni sociali. Questo spiega la complessità dei vari settaggi sulla privacy. Per esempio, il disclaimer sulla privacy di Facebook in inglese è passato dalle 1.004 parole del 2005 alle 5.830 di oggi (e, come fa notare il New York Times, la Costituzione americana ne ha 4.543). Rowan ammira l’impero messo in piedi da Mark Zuckerberg, ma non si fida di lui.
2. Internet non dimentica. «Quando si è giovani, si fanno errori e parecchie cose stupide» ha detto Obama agli studenti di un liceo in Virginia. «State attenti a cosa pubblicate su Facebook, perché nell’era di YouTube qualsiasi cosa farete potrà essere tirata fuori in futuro».
Tutti abbiamo bisogno di spazio per crescere, sbagliare e cambiare. Come ha detto lo scrittore Jaren Lanier, se Robert Zimmerman — un ragazzino di una piccola città del Minnesota — avesse avuto Facebook, sarebbe diventato il Bob Dylan newyorkese?
3. Le informazioni che date per qualcosa, verranno usate anche per qualcos’altro…
I database con le nostre informazioni si stanno intersecando sempre di più. Rowan fa un esempio estremo, ma non troppo: ordinate una pizza per telefono, e il computer che prenderà l’ordine accederà anche al vostro curriculum, ai voti che avete preso in passato, ai prestiti in biblioteca. E l’impiegata della pizzeria vi proporrà opzioni in base ai risultati che leggerà, come una pizza al tofu in caso siate grassi. E i sondaggi mostrano che già il 35 per cento delle aziende rifiutano i candidati per le informazioni che trovano sui social network.
4. …e c’è la buona possibilità che vengano usate contro di voi Mark Zuckerberg direbbe che, in un mondo più trasparente, «tu hai una sola identità, e stanno per finire i giorni in cui avrai maschere differenti per i tuoi colleghi e per le altre persone che conosci».

Ma questo è solo un lato della medaglia: un ex partner vendicatore (o vendicatrice), un collega rivale o un avversario politico potrebbero selezionare le vostre informazioni per danneggiarvi, modellando così la vostra identità in maniera disonesta.
5. Poi facciamo casino, e diamo più informazioni di quel che vorremmo. È molto semplice, spesso ci si può sbagliare e pubblicare qualcosa di privato senza accorgersene.
6. E oltrettutto, perché vendere a un’azienda le proprie conversazioni?
Un giorno leggerete quelle 5.830 parole e vi accorgerete che Facebook detiene il diritto di fare più o meno ciò che vuole con i vostri dati, compreso venderli a chiunque paghi abbastanza. Sì, dice Rowan, Facebook è gratis, ma con mezzo miliardo di utenti che lo usano è ora di chiedersi quanto stia facendo bene o male alla società.

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A giovani vorrei consigliare di stare bene attenti a ciò che publicano perché, come si dice sopra, internet non ha vuoti di memoria. Quello che pubblichi oggi, magari goliardicamente, domani potrebbe essere un macigno sulle tue spalle.

'I sondaggi mostrano che già il 35 per cento delle aziende rifiutano i candidati per le informazioni che trovano sui social network'.
Quindi occhio !!


Questo post ha
2 commenti
Link: http://www.0583.eu/cristofani/seconda.asp?a=2011&m=12&id_post=138
 
Commenti
magari - inviato in data 30/12/2011 alle ore 12.58.42
sarebbe uno dei miei sogni migliori ma purtroppo è solo una ricostruzione. Qualcosa di personale comunque c'è: nella foto a destra ci sono io...
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Ma per caso la foto sul blog è il suo ambiente di lavoro? - inviato in data 30/12/2011 alle ore 9.56.47
E' solo una mia curiosità, però comunque è davvero un bell'ambiente.

Saluti. Il Signor Nilsson.
 
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