io....Cristoforo Cristofani
 
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la Voce di Lucca
 
Sono sempre grato a coloro che mi fanno partecipe delle loro opinioni e rispondono con un commento a quanto scrivo.
L'unica cosa che chiedo è il rispetto della Buona Educazione. Pena è la non pubblicazione del commento.
Grazie
 
03/11/2009 alle ore 18.10.44
La Cassazione : La Rete resti libera !
Sono perfettamente d'accordo con Crespi quando dice che si discute in Rete (molto) e sulla stampa tradizionale (molto poco) della recente sentenza della Cassazione che ha stabilito come i blog, i forum, le newsletter, i newsgroup e così via non debbano essere equiparati alle testate giornalistiche e, conseguentemente, non possano godere delle garanzie riservate alle testate registrate in materia di tutela del diritto all’informazione.
La sentenza della Suprema Corte è stata accolta dalla Rete e dalla stampa in maniera non univoca: da una parte chi sostiene che questa sia una buona notizia per l’informazione libera, per i blogger ed in generale per coloro che attraverso gli strumenti del così detto web 2.0 diffondono e divulgano le proprie opinioni e denunce, dall’altra chi ritiene che questa decisione insieme ad altri recenti “disegni” del legislatore mirano a restringere il campo di azione e la libertà di coloro che, in quanto cittadini pensanti, ritengono di poter esprimere senza vincoli le proprie idee su internet, sul proprio blog.

Dal nostro punto di vista ci troviamo dinanzi ad una buona notizia nel momento in cui la Cassazione, con la sentenza citata, determina che non occorre essere una testata registrata per fare in formazione su internet: i blog esistono e possono continuare a proliferare senza andare incontro a obblighi e oneri che non ci sembrano compatibili con prodotti di informazione spesso basati su lavoro volontario ed appassionato di singoli utenti e cittadini.

L’aria che tira sulla disciplina di internet resta però preoccupante, un’aria da grande fratello incombente, un grande fratello tutto orientato a dominare il controllo dell’informazione su internet senza però essere pienamente consapevole delle opportunità e delle risorse che internet stessa e le tecnologie dell’informazione in genere possono mettere a servizio del paese per il suo rilancio, per la crescita della società, per la diffusione di un senso civico più alto. Allora bene la sentenza della Cassazione ma non è giunto il momento di abbassare la guardia.

Link: http://www.0583.eu/cristofani/seconda.asp?a=2009&m=11&id_post=67
 
 
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